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Roberto Capucci
stilista della moda (1930)
Roberto Capucci è uno stilista italiano nato a Roma nel 1930.
Ha studiato al Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti[ con Mazzacurati, Avenali e de Libero.
Nel 1950 inaugura il suo primo atelier a Roma, in via Sistina e l'anno successivo presenta per la prima volta le sue creazioni a Firenze, presso la residenza del marchese Giovanni Battista Giorgini, imprenditore e "inventore" della moda italiana.
Nel 1952 con altri stilisti partecipa alla prima sfilata presso la Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze. Una giovane Oriana Fallaci, ne racconta la cronaca dedicandogli un articolo sul settimanale Epoca per cui è inviata.
A soli 26 anni Capucci si afferma come designer della moda italiana, apprezzato da Christian Dior, che in un'intervista a Vogue lo definisce "il miglior creatore della moda italiana" per l'originalità delle creazioni.
Nel 1958 crea la Linea a scatola, autentica rivoluzione dal punto di vista tecnico e stilistico. Per questa proposta innovativa il 17 settembre 1958 riceve a Boston l'Oscar della Moda - Filene's Young Talent Design Award - quale migliore creatore di moda insieme a Pierre Cardin e James Galanos,
Nel 1961 viene accolto in modo entusiastico della critica francese per le sfilate parigine nel calendario della "Chambre Syndacale de la Mode" che nel 1962 lo portano ad aprire a Parigi un suo atelier in Rue Cambon.
Riceve riceve critiche positive da parte della stampa e l'onore di essere il primo stilista italiano a cui è chiesto di "firmare" un prodotto.
Il 1968 è l'anno del rientro in Italia, a Roma, nell'atelier di via Gregoriana, dove presenta le sue collezioni nel calendario della moda organizzato dalla "Camera nazionale della moda italiana".
Nello stesso anno lavora per il cinema, disegnando i costumi di Silvana Mangano e di Terence Stamp per il film Teorema di Pier Paolo Pasolini.
Nel 1970 presenta il suo lavoro nel ninfeo del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma, con una collezione che rivoluziona la tradizione delle sfilate, con modelle che indossano stivali con tacco basso, senza trucco e con i capelli al naturale. Inizia in questi anni la grande sperimentazione di Capucci, con l'inserimento nelle collezioni di elementi decorativi rigidi e strutturali, materia ricca e povera, tessuti pregiati, sassi e paglia.
Nel 1980 Capucci si dimette dalla Camera nazionale della moda italiana e decide di presentare le sue collezioni come personali d'artista, realizzandole senza seguire né scadenze né calendari.
Nel 1986 l'Arena di Verona lo chiama a ideare i costumi per le "sacerdotesse" della Norma, in omaggio a Maria Callas.
Nel 1990 organizza la mostra Roberto Capucci l'Arte Nella Moda - Volume, Colore e Metodo a Palazzo Strozzi di Firenze. Accolto con grandi elogi di critica e pubblico nei musei di tutto il mondo, tra cui il Kunsthistorisches Museum (Vienna), il Nordiska Museet (Stoccolma), il Museo Puškin delle belle arti (Mosca), il Philadelphia Museum of Art e la Reggia di Venaria Reale (Torino).
Nel 1995 presenta le sue creazioni all'Esposizione Internazionale di Arti Visive alla Biennale di Venezia, nell'edizione del Centenario della Biennale (1895-1995) con 12 "Architetture in Tessuto" ispirate a pietre semipreziose realizzate per l'occasione.
Nel 1996 Enel organizza la gigantesca esibizione delle sue opere a palazzo Farnese di Parma col titolo "In difesa della bellezza".
Nel 2005, con l'Associazione Civita, crea la Fondazione Roberto Capucci con lo scopo di preservare il suo archivio che consta di 439 abiti storici, 500 illustrazioni firmate, 22.000 disegni originali, una rassegna stampa completa e una vasta fototeca e mediateca.
Nel 2007 apre nella Villa Bardini di Firenze il Museo della Fondazione Roberto Capucci, all'interno del quale vengono organizzate mostre e un'intensa attività didattica.
Nell'aprile 2012, in collaborazione con l'Associazione Moda e Modi di Milano, viene lanciato il Concorso “Roberto Capucci" per i giovani designer. Oltre agli abiti, l'omaggio dei giovani designer riguarda l'oggettistica e l'arredamento. Si conclude nell'aprile 2013 con la premiazione a Palazzo Reale di Milano dei 3 vincitori e con la mostra evento a Palazzo Morando.
Nella sua carriera Capucci ha vestito vere icone femminili come Marylin Monroe, Jacqueline Kennedy, o Rita Levi Montalcini, che nel 1986 indossa un suo abito per ritirare il Premio Nobel per la Medicina.