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Bruno Munari

designer - artista - scrittore (1907-1998)

Bruno Munari nasce a Milano nel 1907. Artista, designer e scrittore italiano è uno dei grandi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo.

Il suo contributo è fondamentale in diversi campi dell'espressione visiva (pittura, scultura, disegno industriale, grafica, cinematografia) e teorica (scrittura, didattica, poesia) con una ricerca sui temi del movimento, della luce, della creatività e della fantasia nello sviluppo attraverso il gioco.

Bruno Munari è quello, come diceva di sé, "delle forme, delle invenzioni, delle immagini, delle fantasie inaudite e mai viste".

Nel 1925 inizia a lavorare in alcuni studi di grafica a Milano e nel 1929 uno studio di grafica e pubblicità, di decorazione, fotografia e allestimenti insieme a Riccardo Castagnedi.

Nel 1930 inventa le "macchine inutili" che si scompongono e si ricompongono continuamente.

Nel 1945 progetta nuovi libri per bambini che vengono ristampati ancora oggi. Nello stesso anno progetta ORA X macchina inutile”, oggetto di “arte cinetica” in cui le lancette sono dei semi-dischi che ruotano, mediante un sistema di movimento a molla di sveglia, su un quadrante senza numeri.

Nel 1947 inventa nuove scritture di popoli sconosciuti. Nel 1949 produce i primi "libri illeggibili". Nel 1950 dipinge "negativi-positivi" con i colori che si spostano nello spazio ottico. Nel 1952 usa la luce polarizzata.

Nel 1958 crea le sculture da viaggio e le forchette animate, piegando i rebbi delle forchette crea un linguaggio di segni parlanti.

Nel 1964 realizza “Declinazione grafica del nome Campari”, un manifesto commissionato per l’inaugurazione della Linea M1 della Metropolitana di Milano.
“Il manifesto è pensato per essere letto da un treno in movimento; Bruno Munari pensa a un’opera grafica dalle dimensioni illimitate, sia in lunghezza che in altezza. Un manifesto stampato in un unico formato, componibile tra i singoli elementi a formare un multiplo infinito.
Una copia originale del manifesto fa parte oggi della Collezione permanente del MoMA di New York ed una è visibile presso la Galleria Campari.

Le xerografie originali sono del 1964. La Flexy prende corpo nel 1968 e cambia sempre forma. Nel nel 1971 inventa l’Abitacolo per la felicità dei bambini.

Nel 1974 esplora le possibilità frattali della curva che prende il nome del matematico italiano Giuseppe Peano, curva che Munari riempie di colori a scopi puramente estetici.

Nel 1977 progetta laboratori per bambini che vengono ormai realizzati in molti paesi.

Artista, designer, maestro, pittore e scrittore, il segreto di Munari è di dare l’idea che tutti possono disegnare o creare come ha fatto lui, o capire subito ciò che faceva.

Non tutti possono essere un Munari, ma è possibile che tutti quelli che riescono a capire i segni dell’arte moderna si sentano, in milioni di modi rispecchiati nei colpi d’occhio di Munari, come in molte parole in libertà dei Futuristi, come in Picabia o in Man Ray, artisti che hanno ispirato le visioni di Munari.

Bruno Munari, è stato bambino e diventato adulto, ha perfezionato un linguaggio visivo personale, capace di parlare con tutti, a tutte le età dell’uomo.

Dal suoi saggio "Da cosa nasce cosa" (Ed. Laterza 1996) si capisce il senso delle immagini in progressione di uno dei suoi libri più straordinari per bambini, "Rose nell’insalata", dove una fila di verdure, sezionate e timbrate riservano in sé altre forme incredibili: il cavolo che contiene un albero, il sedano che ospita astronavi o personaggi strani, la trevisana che fa "una rosa un poco strana"...

Munari è senza dubbio il più eclettico artista-designer italiano. Ha sempre dedicato la propria attività creativa alla sperimentazione, in ogni sua forma e all'attenzione particolare per il mondo dei bambini e dei giochi.

Le sue creazioni nei campi della pittura, scultura, design, fotografia e didattica ne attraversano le diverse poetiche seguendo il filo della sua personalissima e originale visione che è stato in grado di testimoniare e trasmettere attraverso la sua opera e i suoi scritti, sempre attuali.

Negli anni gli sono conferite molte onorificenze. Numerose scuole in Europa, America e Asia lo hanno insignito di vari titoli e ovunque si fanno mostre a lui dedicate.

Muore il 30 settembre 1998 a Milano.