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Marcello Gandini

designer di auto (1938)

Marcello Gandini nasce a Torino nel 1938, figlio di un direttore d'orchestra, si appassiona al design dell'auto e alla meccanica sin da bambino. Designer di indiscutibile talento è noto per aver disegnato alcune delle automobili sportive più belle degli anni sessanta e sessanta. Si occupa anche di disegno industriale e di complementi d'arredo.

Dopo aver conseguito il diploma al liceo classico, inizia ad occuparsi di arredamento di interni come designer indipendente.

Nel 1963, a 25 anni, cercando lavoro si rivolge a Nuccio Bertone, responsabile del Gruppo Bertone. Giorgetto Giugiaro, capo progettista di Bertone, si oppone alla sua assunzione. Quando Giugiaro lascia l'azienda, dopo un paio di anni presso la carrozzeria Marazzi, Gandini viene assunto e lavora per Bertone per quattordici anni. 

Disegna alcune delle auto sportive italiane di maggior successo degli anni 60 e 70, tra le quali la celebre e rivoluzionaria Miura e la Countach per Lamborghini, l'Alfa Romeo Montreal, la Lancia Stratos, la Fiat X1/9, oltre a numerose "auto pratiche" come la Citroën BX, la BMW Serie 5 di prima generazione, la Mini Innocenti e la Renault Supercinq

Nel 1980 lascia la Berone per dedicarsi all'attività di designer freelance.

Significativa la collaborazione tra Gandini e la Innocenti di Milano, che porta nel 1974 alla presentazione delle nuove Mini 90/120, auto che in diverse evoluzioni meccaniche, ma con una carrozzeria sostanzialmente immutata, rimangono in produzione per 19 anni, a dimostrazionesegno di un design capace di resistere alle mode temporanee.

Gandini firma altri capolavori come le concept Lamborghini Marzal (1967) e Alfa Romeo Carabo (1968, prototipo che porta al debutto le famose "Lambo doors" o "porte a forbice", ancora oggi utilizzate dalle supercar di Sant’Agata Bolognese e per i modelli di serie la Lamborghini Espada (1968) e l’Autobianchi A112 (1969).

Durante gli anni settanta Marcello Gandini si orienta alla creazione di forme spigolose con vere sportive capaci di sedurre sia il pubblico che la critica. Vedono la luce in questi anni la già citata Alfa Romeo Montreal, la Lamborghini Jarama e l’avveniristica concept Lancia Stratos Zero. L'anno seguente è la volta del prototipo Lamborghini LP500 (che nel 1974, con poche modifiche diventa la Countach).

Le sportive di Gandini continuano ad avere successo, come la Fiat X1/9 e la Lamborghini Urraco del 1972 e la Lancia Stratos del 1973, vettura capace di conquistare quattro Mondiali Rally (3 Costruttori dal 1974 al 1976 e il primo titolo iridato Piloti di sempre con Sandro Munari nel 1977), nel 1974 disegna la Maserati Khamsin.

Nel 1980 Marcello Gandini lascia la Bertone e inizia a lavorare come freelance realizzando vetture come la Citroën BX del 1982 e la seconda generazione della Renault 5 del 1984. Nella seconda metà del decennio si occupa dello sviluppo della Lamborghini Diablo ma il suo progetto viene bocciato nel 1987 da Chrysler, nuova proprietaria della Casa del Toro.

Negli anni ‘90 Gandini collabora con la Maserati, disegna la Shamal del 1990, la seconda generazione della Ghibli del 1992 e la quarta serie della Quattroporte del 1994. Particolare è la supercar Cizeta V16T del 1991, basata stilisticamente sul progetto della Lamborghini Diablo bocciato qualche anno prima dai vertici Chrysler.

Link:
"Marcello Gandini. Genio nascosto" - Inaugurazione della mostra al MAUTO (2019)

Tra le auto più note disegnate da Marcello Gandini:
Alfa Romeo – Montreal, Carabo
Autobianchi – Runabout
BMW – Serie 5 E12, 2800 Bertone Spicup
Bugatti – EB110
Citroën – BX
Cizeta – V16T
De Tomaso – Pantera Si
Ferrari – Dino GT4
Fiat – 132, X1/9
Iso – Lele, Grifo 90 (1991)
Innocenti – Mini 90/120/DeTomaso (1974)
Lamborghini – Countach, Diablo, Espada, Jarama, Jalpa, Marzal, Miura, Urraco
Lancia – Prototipo Zero, Stratos
Maserati – Biturbo Restyling (1988 + 1991), Khamsin, Ghibli II, Quattroporte IV, Shamal
Qvale – Mangusta
Renault – Supercinque, 5 Turbo, Magnum (1990)
Volvo – Tundra (1979)