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Giotto Stoppino

architetto e designer (1926-2011)

Giotto Stoppino è nato a Vigevano (PV) nel 1926, architetto e designer italiano è noto per essere tra i primi designer ad usare la plastica nei suoi progetti e prodotti resi celebri da aziende come Kartell.

Allievo di Ernesto Nathan Rogers, fra gli esponenti ispiratori del neoliberty, terminati gli studi all’Università Iuav di Venezia e al Politecnico di Milano, nel 1953 si associa con gli architetti Vittorio Gregotti e Lodovico Meneghetti (Architetti Associati 1953-1968, Novara).

Da questa collaborazione nascono alcuni progetti sperimentali nel campo dell’architettura e del design: le case operaie a Cameri (Novara), quelle d’affitto a Novara, la poltrona Cavour realizzata dall’azienda novarese Sim, realizzata attraverso una sapiente curvatura dei masselli in legno.

Sempre con Gregotti e Meneghetti nel 1967 progetta la lampada da tavolo 537 per Arteluce e, da solo, il set di tavolini circolari impilabili per Kartell (1971).

Nel 1968 apre uno studio autonomo e si dedica prevalentemente al design per la casa, collaborando con alcune tra le maggiori aziende italiane  tra cui: Acerbis, ArteLuce, Bernini, Calligaris, Driade, Heller New York, La Rinascente, Kartell, Raak Amsterdam, Rexite, Uchida Tokyo, Zanotta.

La sua attività spazia dall'architettura, all'urbanistica, al design: nucleo residenziale a Cameri, case d'affitto ed edificio per uffici a Novara, sede della Banca Popolare di Novara a Bra, edifici in via Palmanova, via Cassoni, Via Desiderio a Milano, edificio per abitazioni ed uffici a Lucca, la fabbrica tessile Bossi Spa a Cameri.

Partecipa a numerose edizioni della Triennale di Milano ottenendo nel 1964 il Gran premio internazionale per la sezione Introduttiva.

Dal 1960 è socio ADI (Associazione per il Disegno Industriale), per due volte membro del comitato direttivo 66-68 e 71-73. Presidente Associazione per il Disegno Industriale (ADI) dal 1982 al 1984, presiede inoltre il Comitato promotore del Congresso ICSID (International Council of Societies of Industrial Design) nel 1983 a Milano.

Dal 1963 è Visiting lecturer in Storia dell'Architettura all'Italian Studies Center della Oregon University a Pavia, nel 1988 tiene il corso di Tecnologia dei Materiali alla Facoltà di Architettura di Palermo

Nel 1972 espone due opere alla mostra Italy: The New Domestic Landscape al Museum of Modern Art di New York e nel 1984 presenta uno dei sei ambienti e tre prodotti alla mostra Design Furniture from Italy di Tokyo.

Vince tre volte il Compasso d'oro, nel 1979 per la credenza Sheraton (insieme a Lodovico Acerbis per Acerbis International), nel 1991 per il sistema di maniglie Alessia (Olivari) e nel 2011 quando gli viene assegnato il Compasso d'Oro alla carriera in occasione della XXII edizione del premio. Riceve inoltre due segnalazioni d'onore: Premio Compasso d'oro '60 e '70.

Dal 1970 è presente nella collezione permanente del MoMA, Museum of Modern Art di New York con la lampada 537 di Arteluce, mentre il mobile Sheraton di Acerbis è presente dal 1981 nella collezione permanente del Victoria and Albert Museum di Londra, altri suoi progetti sono esposti nei musei di Monaco e Chicago.

Tra i principali progetti di design:
Lampada 537 - Arteluce, 1967 (con Gregotti e Meneghetti)
Tavolo impilabile - Kartell, 1968
Portariviste 4676 - Kartell, 1972
Mobile Sheraton - Acerbis, 1979 (con Lodovico Acerbis)
Maniglie Alessia - Olivari, 1991