Elio Fiorucci
stilista e imprenditore
Elio Fiorucci, nasce a Milano nel 1935. Stilista e imprenditore è il fondatore del marchio Fiorucci che ha reso pop la moda italiana.
Nel 1965 il giovane Fiorucci va a Londra per conoscere il movimento giovanile del secolo. Carnaby Street e King's Road sono in fermento, i giovani frequentano negozi come Biba, Mary Quant e le boutique del Kensington Market. Torna a Milano dove porta lo spirito libero e trasgressivo dei negozi londinesi, ricco di suggestioni e molto ispirato.
Nel 1967 apre il primo negozio Fiorucci in Galleria Passarella a Milano disegnato da Amalia Del Ponte. Vi si trovano abiti e oggetti originali, moderne e stravaganti provenienti da tutto il mondo.
Nel 1970 inizia a produrre abiti per il tempo libero, jeans in particolare, con il marchio Fiorucci. I prodotti vengono distribuiti anche all'estero, prima in Europa, poi in Giappone, Stati Uniti e Sud America.
Nel 1974 apre una seconda sede a Milano. Nel 1975, la King's Road a Londra. Poi, nel '76, East 59th Street a New York. Il negozio di Manhattan diventa noto come "lo studio diurno 54". Depone i progetti per il concept store come lo conosciamo oggi.
L'avventura americana con la pop art, il mitico Studio 54, la lunga amicizia con Andy Warhol finiscono con l'attrarre l'attenzione del jet set internazionale.
Dopo la grande espansione durata circa tre decenni, nel 1990 cede l'attività alla società giapponese Edwin International che mantiene a Milano il solo centro di design del gruppo.
Nel 2003 crea il progetto Love Therapy, che comprende la produzione di jeans, felpe, abiti e accessori, venduti nel negozio di San Babila a Milano.
Fiorucci rappresenta un modo nuovo di vedere il mondo, un progetto imprenditoriale che ha cambiato la storia della moda italiana e non solo, il nome di un fenomeno d’avanguardia che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, ha rivoluzionato il Pop, un mondo dentro il quale convivono tante culture, tendenze, innovazioni, arti.
Fiorucci è l’universo magico dei suoi concept store, da quello di Milano a quello di New York, passando per Tokyo, Sydney e Los Angeles.
Lo stilista diventa protagonista e icona del mondo che rappresenta. Le novità che scopre e propone coincidono con i desideri dei consumatori. Viaggiando non frequenta solo i musei, ma è affascinato dalla generazione del rock e del pop, della minigonna (di Mary Quant), ai kilt riadattati, alle pianelle cinesi, ai montoni afgani, ai camicioni messicani, e soprattutto davanti alle pubblicità americane della Coca-Cola, delle donnine con le forme a cuore, delle ragazzine con i calzettoni, le treccine e le magliette a righe.
Fiorucci regala sogni quotidiani, perché nei suoi negozi si ascolta il sound dei Beatles, offre caffè, ha un mercatino dell’usato, perché ha fatto dei suoi store posti meravigliosi, luoghi di ritrovo dove trascorrere il pomeriggio.
Fiorucci costruisce un mondo ludico, infantile, giocoso e malizioso allo stesso tempo, favolistico ma anche immerso nella realtà. Fiorucci è un mito, perché fa le cose con il cuore, perché la sua filosofia è semplice ma rivoluzionaria: L’amore rende magica la vita.
Divenuto vegetariano per ragioni etiche, dal 2011 si dedica con varie iniziative a campagne per i diritti degli animali.
Muore a Milano nel 2015, all'età di 80 anni, nella propria abitazione a causa di un malore.