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Osvaldo Borsani

Designer, architetto e imprenditore (1911-1985)

Osvaldo Borsani nasce a Varedo (Milano) il 17 agosto 1911, gemello di Fulgenzio con cui collabora tutta la vita. 
Osvaldo studia Belle Arti all'Accademia di Brera e architettura al Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1936.

La famiglia possiede un laboratorio per la produzione di mobili. Il padre Gaetano, all'inizio degli anni '20 realizza arredi su disegno guardando alla grande ebanisteria déco.

L'Atelier di Varedo, questo il nome dell'azienda Borsani, partecipa alla prima Biennale di Monza nel 1927
Durante gli studi, Osvaldo Borsani partecipa alla V Triennale di Milano del 1933. Il suo progetto "razionalista" Casa Minima gli vale la medaglia d'argento.

Nel 1932 apre a Milano uno spazio di vendita e progettazione: ABV Arredamenti Borsani.
Qui, con l’avanguardia futurista si sperimenta il rapporto tra creazione artistica e artigianato che nel dopoguerra darà vita a mobili e arredi in collaborazione di artisti amici come: Aligi Sassu, Agenore Fabbri, Arnaldo e Giò Pomodoro, Roberto Crippa, Fausto Melotti, Lucio Fontana e Andrea Cascella. 

All'inizio degli anni '50 Osvaldo Borsani intuisce il cambiamento dei tempi. L'arredamento integrale su disegno inizia a lasciare il campo ai singoli mobili progettati per essere prodotti industrialmente. Dalla manualità artigianale si passa alla produzione in fabbrica.

Nel 1953 Osvaldo Borsani con il fratello Fulgenzio fondano TECNO. L'azienda si caratterizza e diventa nota per l'approccio tecnologico e scientifico alla produzione di mobili e arredi.

Nel 1954, alla X Triennale, Tecno presenta il divano "a farfalla" D70, che con la successiva poltrona P40 (chaise longue), del 1955, diventa una icona del design italiano. 

Nel 1956 la Tecno e i Borsani, ricevono una grande commessa da Enrico Mattei per gli uffici ENI di San Donato Milanese.
Si passa dagli arredi per la casa a quelli per l’ufficio e gli ambienti delle grandi sedi aziendali. 

Nel 1968, alla XIV Triennale (quella della contestazione), Osvaldo Borsani presenta il sistema per uffici "Graphis", creato con Eugenio Gerli. Geometrie pulite in laminato bianco per tutti gli spazi per le attività dell'ufficio: spazi riunione e di rappresentanza, spazi comuni, di ricevimento e per la formazione.  Questa "democrazia della forma" rappresenta per decenni a venire una caratteristica del design "Made in Italy" nel mondo. 

Nel 1970 Osvaldo Borsani da vita al Centro Progetti Tecno, con Marco Fantoni e la figlia Valeria Fantoni Borsani.
Vengono progettate architetture e nuovi prodotti che in seguito potranno contare su prestigiose collaborazioni esterne, tra le quali: Gae Aulenti, Norman Foster, Renzo Piano, Richard Rogers, Emilio Ambasz, Ricardo Bofill, Jean-Michel Wilmotte e artisti come François e Frèdèric Morellet, Jeffrey Steele, Getulio Alviani, Carlo Mo. 

Osvaldo Borsani muore a Milano il 16 aprile 1985.