Dieter Rams

designer industriale (1932)

Dieter Rams è nato a Wiesbaden nel 1932, è un designer industriale tedesco dell'età moderna. L'obiettivo del suo lavoro e lo scopo dei suoi progetti è la chiarezza della forma, la scelta dei materiali e la facilità d'uso.
 
Studia architettura al Werkkunstschule Wiesbaden e impara l'arte della carpenteria dal padre, tra il 1943 e il 1957. Dopo aver lavorato per l'architetto Otto Apel, dal 1953 al 1955, entra a far parte di un'azienda di produzione di articoli elettronici, la Braun, della quale diventò direttore del dipartimento di design dal 1961 al 1995.
La sua attività è strettamente legata alla Braun e alla scuola funzionalista di design industriale di Ulm (Hochschule für Gestaltung, ossia scuola superiore di progettazione).

Il suo approccio non invasivo e la sua convinzione nel design "meno ma migliore" hanno generato una qualità senza tempo nei suoi prodotti e hanno influenzato il design di molti prodotti che hanno gli hanno assicurato l'apprezzamento e il riconoscimento internazionale.

Insieme allo staff della Braun realizza numerosi prodotti memorabili, tra cui il celebre giradischi SK-4 e il proiettore D-series. È anche noto per aver progettato la libreria 606 Universal Shelving System prodotta da Vitsœ nel 1960.

Molti dei suoi prodotti: macchine per il caffè, calcolatrici, radio, attrezzature audiovisive, prodotti da ufficio, sono esposti nei musei di tutto il mondo, tra cui il MoMA di New York.

Dieter Rams continua ad essere una figura di riferimento nel mondo del design; di recente ha disegnato una copertina per la rivista Wallpaper.

È evidente l'influenza del design di Rams nei lavori di Jonathan Ive, designer per Apple, in prodotti come l'iMac, l'iPod, e l'iPhone. Ad esempio l'applicazione calcolatrice di iOS 6 è basata sullo stile della Braun ET66 disegnata da Rams.

Rams spiega così il suo approccio al design: "Weniger, aber besser", traducibile in "Meno, ma meglio".
Rams ha introdotto l'idea dello sviluppo sostenibile e dell'obsolescenza come un crimine nel design negli anni '70. Di conseguenza, si è posto la domanda: "Il mio design è un buon design?".
La risposta diviene la base per i suoi celebri dieci principi per un "buon design":

1) è innovativo - Le possibilità di progresso non sono, in alcun modo, esaurite. Lo sviluppo tecnologico offre sempre nuove opportunità per i disegni originali. Ma il design immaginativo si sviluppa sempre in tandem con il miglioramento della tecnologia e non può mai essere fine a se stesso.

2) rende un prodotto utile - Viene acquistato un prodotto da utilizzare. Deve soddisfare non solo criteri funzionali, ma anche psicologici ed estetici. Un buon design enfatizza l'utilità di un prodotto, ignorando tutto ciò che potrebbe sminuirlo.

3) è estetico - La qualità estetica di un prodotto è parte integrante della sua utilità perché i prodotti vengono utilizzati ogni giorno e hanno un effetto sulle persone e sul loro benessere. Solo gli oggetti ben eseguiti possono essere belli.

4) rende un prodotto comprensibile - Chiarisce la struttura del prodotto. Ancora meglio, può far sì che il prodotto esprima chiaramente la sua funzione facendo uso dell'intuizione dell'utente. Nella migliore delle ipotesi, è auto-esplicativo.

5) è discreto - I prodotti che soddisfano uno scopo sono come strumenti. Non sono né oggetti decorativi né opere d'arte. Il loro design dovrebbe quindi essere neutro e sobrio, per lasciare spazio all'espressione personale dell'utente.

6) è onesto: non fa apparire un prodotto più innovativo, potente o prezioso di quanto sia in realtà. Non tenta di manipolare il consumatore con promesse che non possono essere mantenute.

7) è duraturo - Evita di essere alla moda e quindi non sembra mai antiquato. A differenza del design alla moda, dura molti anni - anche nella società usa e getta di oggi.

8) è accurato fino all'ultimo dettaglio - Nulla deve essere arbitrario o lasciato al caso. Cura e accuratezza nel processo di progettazione mostrano rispetto nei confronti del consumatore.

9) è rispettoso dell'ambiente - Il design apporta un contributo importante alla salvaguardia dell'ambiente. Conserva le risorse e riduce al minimo l'inquinamento fisico e visivo durante tutto il ciclo di vita del prodotto.

10) è il minor design possibile - Meno, ma migliore - perché si concentra sugli aspetti essenziali, e i prodotti non sono gravati da elementi non essenziali. Torna alla purezza, torna alla semplicità.